Sono una scatola con intorno ricordi
e la voglia di partire; sono la scatola
vuota che non vuoi più vedere, che
non ti vuoi più trovare sui piedi
per nuove noie. Sono un piccolo
insetto laborioso e senza senso;
sono la morte e la tua nostalgia
fragile che mi propini ogni volta
senza ascoltarmi. Io sono il peso
che gravita sulla tua testa informe,
sono la rondine che migra
verso cieli più bui, oppure
sono la ragazza-ibrido
dalla pelle olivastra
che guida veloce
e si schianta.
Sono sensazioni nuove e
corse in biciclette sconosciute;
sono i convenevoli, le frasi
risapute.